Doppietta di Hamsik e il Napoli supera il Verona al San Paolo. Per incrocio storico bisognerebbe riattivare gli archivi RAI e cercare cosa accadeva in queste partite se raccontate con botta e risposta a ‘Novantesimo Minuto’ tra Luigi Necco e Ferruccio Gard. Altri tempi, come altri tempi erano quelli in cui Hamsik le partite in maglia azzurra le decideva davvero. Allenatore: Walter Mazzarri. Con o senza gli altri due tenori al suo fianco. Quell’Hamsik è la vera nemesi di Rafa Benitez, figlio di alti e bassi inspiegabili che sono bassi clamorosi in Europa.
Da quando c’è il tecnico iberico a Castevolturno qualcosa s’è inceppato. Ben venga dunque per i tifosi partenopei questo improvviso resuscitare da parte dello slovacco: due gol per ribaltare l’ennesima partita in svantaggio, per ribaltare la contestazione in qualcosa di apparentemente normale. Troppo importante nello spogliatoio così sullo scacchiere, visto che il 5-3-2 con inserimenti dalle retrovie è diventato improvvisamente un 4-2-3-1 piuttosto rigido nei compiti, come accadeva con il Liverpool dei tempi d’oro. Ed è qui che Hamsik s’è perso. Calciatore dalle indubbie doti, adattissime al campionato di Serie A, che però non siglava una doppietta dal marzo 2013, gara vinta allora per 2-1 contro il Chievo.
Questa volta è stato 6-2, con Higuain a prendersi gli applausi quando le cose sono diventate più facili. E’ però proprio questo l’errore che Benitez non può più commettere: il suo Napoli non dipende dall’argentino, ma da Hamsik. Come il suo Liverpool non dipendeva dal centravanti (Milan Baros??) quanto piuttosto a turno da Xabi Alonso e/o da Steven Gerrard.
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